quando la gentilezza è contagiosa

Editoriale pubblicato il 13 apr 2023 nella newslsetter 14/2023

A Carpi presso la Casa del Volontariato è attivo da qualche tempo il Museo della Felicità. L’ente ha  intrapreso una sfida ambiziosa: quella di invitare le persone (volontari, amministratori, cittadini) a riflettere su come la felicità collettiva sia un obiettivo necessario per stimolare il benessere dei singoli e della comunità, e ad agire di conseguenza per promuoverla. I promotori sostengono che vivere esperienze positive e felicitanti crea un benessere fisico, psichico e sociale. La felicità è un bene da perseguire attivamente attraverso determinati strumenti: gentilezza, gratitudine, bellezza, solidarietà, cooperazione. Essi devono uscire dalla categoria dei “buoni propositi” e diventare strategie sociali concrete per affrontare i problemi dei territori. Se le persone sono felici, investono sul futuro, su se stesse e sugli altri, nella direzione del benessere individuale e collettivo, si attivano in pratiche quotidiane di cittadinanza, democrazia, libertà e solidarietà, costruendo comunità forti, sane, virtuose, sostenibili, ricche di valori. Il museo promuove la felicità attraverso due strumenti molto semplici: le Carte della Gentilezza, che invitano i volontari a compiere un atto casuale e gratuito di gentilezza nei riguardi di amici o estranei (per esempio: ‘Fai un complimento inaspettato a un amico’, “Lascia un messaggio positivo sul parabrezza di un’auto”, ‘Dona un libro usato a qualcuno’, ‘Invia una e-mail di incoraggiamento a un collega’, ‘Scrivi un commento positivo sui social’); e le Carte della Gratitudine, su cui è possibile scrivere un messaggio di gratitudine, rivolto a coloro che hanno compiuto gesti inaspettati di gentilezza. La gente comune però non è ancora abituata a tutto questo. E’ capitato nei giorni scorsi che una volontaria intenta a mettere bigliettini sotto i tergicristalli delle auto con la scritta “Le auguro una bella giornata!” sia stata scambiata per una ladra e abbia dovuto interrompere il suo buon proposito. Ci vorrà un po’ di tempo, ma a Carpi sono convinti: la teoria e la pratica della nuova felicità attecchiranno presto
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