E' "violenza contro le donne"

Editoriale pubblicato il 23 nov 2023 nella newslsetter 42/2023

E' "violenza contro le donne" ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. Così recita l'art 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne
La violenza contro le donne – è importante ricordarlo non solo in occasione della Giornata internazionale per la sua eliminazione – è una manifestazione dei rapporti diseguali tra i sessi che hanno portato alla dominazione maschile sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti, ed è un ostacolo fondamentale al raggiungimento della piena uguaglianza.
Il flagello della violenza di genere è un'oscena macchia sulla società moderna. Non possiamo voltare le spalle né sottostimare l'urgenza di contrastare questa piaga persistente che continua a colpire le donne in tutto il mondo. Ogni giorno, migliaia di donne subiscono violenze fisiche, psicologiche e sessuali. Questi atti indegni non solo minano la dignità umana, ma creano anche un'atmosfera di terrore e insicurezza. È intollerabile che, nel 2023, tali orrori contino ad esistere e a dilagare.Ognuno di noi deve assumersi la responsabilità di promuovere un ambiente sicuro e rispettoso. Dobbiamo parlare, denunciare comportamenti inaccettabili e supportare le vittime senza giudizio. Proviamo anche noi, nelle nostre associazioni  a sensibilizzarci su questo problema  a non voltarsi dall’altra parte quando assistiamo a qualsiasi  gesto di violenza o discriminazione contro le donne.
E  fondamentale un l’impegno vasto e continuativo da mettere in campo per contrastarla e prevenirla. La scuola, come istituzione  è chiamata a cambiare la cultura che giustifica e sostiene la violenza contro le donne, a combattere le diseguaglianze e discriminazioni che ne sono all’origine, e a promuovere lo sviluppo in ragazzi e ragazze di relazionali fondate sul rispetto delle differenze, la cultura della parità e la mediazione non violenta dei conflitti.