Il Co. Re.Vol. che vogliamo

Editoriale pubblicato il 13 feb 2014 nella newslsetter 06/2014

Pensiamo che la composizione del Co.Re.Vol prevista dalla LR 23/2012 carichi di significativa ed importante responsabilità i componenti eletti in rappresentanza del volontariato. Auspichiamo che coloro che saranno “mandati” siano capaci di interpretare attivamente il proprio ruolo, promuovendo la “sussidiarietà” sulle questioni individuate e deliberate dalle Assemblee del Volontariato e agendo in modo cooperativo fra loro, cercando un’alta sintesi delle idee piuttosto che il basso compromesso fra posizioni rigide e precostituite. La nuova legge regionale del volontariato prevede una cabina di regia tra Comitato Regionale del Volontariato (rappresentanza politica del volontariato), Comitato di Gestione (finanziamento del CSV) e Centro Servizi (struttura operativa e di servizio) per dare risposte qualificate ai bisogni delle associazioni e per promuovere e sviluppare il volontariato in Friuli Venezia Giulia. Si chiede quindi al costituendo Co.Re.Vol. di partecipare e perseguire con costanza gli obiettivi della cabina di regia che richiede a ciascun componente di interpretare al meglio e con trasparenza il proprio ruolo; garantire e rinforzare la massima autonomia del volontariato dai Partiti e da altre forze sociali escludendo, anche indirettamente, collateralismi e conflitti di interesse. Chiediamo al Co.Re.Vol. di promuovere un costante flusso informativo verso le OdV, utilizzando gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione a costi irrisori. Solo così i momenti assembleari regionali e provinciali possono diventare luogo di confronto e di elaborazione efficace (ed efficiente). Vogliamo un Co.Re.Vol. capace di essere costruttore di legami sociali fra cittadini e istituzioni per la promozione del bene comune. Capace di capire il presente e immaginare il futuro su Strade Nuove per Italia. Per contro ai rappresentanti delle Istituzioni chiediamo i di essere presi sul serio. Ovvero, essere presi per ciò che facciamo, per quello che siamo e vogliamo essere. Chiediamo anche un'erogazione di adeguate risorse. Più che tagliare o aumentare è opportuno rivedere la totalità dei finanziamenti. Attivare forme di sostegno anche non monetarie (sedi,attrezzature, agevolazioni e sgravi) a sostegno non solo dei progetti ma anche dell'attività ordinaria.

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