Nella giornata del dialogo tra Cristiani ed Ebrei

Editoriale pubblicato il 18 gen 2013 nella newslsetter 2/2013

Il 17 gennaio si celebra la giornata per il dialogo tra ebrei e cristiani. Il 18 inizia la settimana per l'unità dei cristiani.
“La credibilità di tutte le religioni, anche di quelle minori, in futuro dipenderà dal fatto che esse sottolineino più ciò che le unisce e meno ciò che le divide. Sempre meno, infatti, l’umanità può permettersi che su questo pianeta le religioni fomentino guerre invece di apportare pace, favoriscono il fanatismo invece di cercare la conciliazione, pratichino il predominio invece di esercitare il dialogo.” Questo scrive il teologo Hans Kung nel suo libro "Progetto per un etica mondiale"). Secondo Kung, il progetto per un etica mondiale è sostenuto da quattro convinzioni fondamentali: non c’è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni, non c’è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni, non c’è dialogo tra le religioni senza norme etiche globali, non c’è sopravvivenza del nostro pianeta senza un etica globale, un etica mondiale.
Alla base di queste convinzioni, secondo il teologo, la necessità di recuperare un elementare principio fondamentale di umanità da sempre richiamato da grandi umanisti come Immanuel Kant, Hannah Arendt, Martin Luther King, Nelson Mandela, ovvero il principio secondo il quale ogni persona deve essere trattata con umanità, l’essere uomo presuppone una connessione inalienabile con la dignità umana, la quale è punto di partenza dei diritti umani universalmente riconosciuti.
I presupposti per una strategia ecumenica, sono per lo studioso tedesco, l’autocritica indispensabile per ciascuna religione, il riconoscimento dell’umano come criterio fondamentale che porta a sostenere l’unità nella differenza, e la ricerca della verità intesa come costruzione di solide conoscenze, visto che la complessità del dialogo interreligioso esige non soltanto buona volontà e disponibilità, ma anche profonda conoscenza delle varie religioni che popolano il mondo.
Anche Gandhi parlava di nonviolenza come ricerca della verità. Quella verità dell'umano che è capace di unire pur nel rispetto delle differenze, che deve essere cercata con tenacia e coraggio.