Mentre scriviamo questi pensieri a Valencia si cercano ancora i morti fra le miglia di persone ancora disperse dopo la immane catastrofe d pochi giorni fa e ci viene facile pensare che il nostro futuro è ad un bivio che si potrebbe chiamare “La grande scelta fra cervello e incoscienza”. Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici avanzano come un virus invisibile che ci affetta, ma senza la scusa di un vaccino per fermarlo. Quando parliamo di "catastrofi," non stiamo solo discutendo di fenomeni naturali inarrestabili, ma anche di quella che possiamo solo definire una catastrofe umana. Abbiamo tutto per renderci conto dei problemi – eppure sembra che chi ha il potere e chi fa le scelte non ascolti. Siamo come un’orchestra che suona imperterrita, mentre il Titanic affonda.Guardandoci attorno possiamo vedere quanti dei problemi attuali sono frutto di errori calcolabili; sarebbe ora di riconoscere la stupidità umana quasi una "sciocchezza istituzionalizzata" paragonabile ad una ulteriore forza della natura a sé stante, potentissima. Più del vento, dell’acqua e del fuoco, essa ha un impatto devastante: può svuotare fiumi, costruire centrali in zone sismiche, distruggere ecosistemi secolari.L'uomo si crede il padrone di questo pianeta, ma in realtà è solo un ospite, un intruso. La verità è che il nostro pianeta ha già iniziato a ribellarsi, un sussurro di avvertimento che non abbiamo voluto ascoltare.
Il futuro? È ancora scritto a matita.