Il protagonista di questa storia di resilienza libraria si chiama Giorgio Pozzi, è un pensionato che nella vita racconta di «avere svolto soltanto professioni di fatica, compreso lo scaricatore e il facchino», ma di avere altrettanto coltivato la passione per la letteratura di libri di qualità. Giorgio, appunto, ritira i libri per conto della Piccola Biblioteca Libera diretta da Marco Salamon ovvero il presidente dell'associazione di volontari che gestisce i quattro punti esistenti in Milano. Arriva tutti i giorni, generalmente al mattino presto, in sella alla sua bicicletta, recando un cartone pesante sul portapacchi. Dentro ci sono sempre i libri che gli hanno donato per la Piccola Biblioteca Libera. La denominazione di questa avventura di bookcrossing milanese appare quanto mai appropriata perché gli scaffali in legno e la postazione per leggere i volumi danno l’idea di un microcosmo speciale e unico incastonato tra i grattacieli e le nuove architetture in vetro e acciaio sorte tra il quartiere di Isola, l’ancora fiorita Biblioteca degli Alberi e la dinamica piazza Gae Aulenti.«Mi imbatto in molte storie di persone che mi raccontano le vicende degli spazi e luoghi in cui si trovavano i libri che ci donano. Io da sei anni vengo qui per metterli in ordine, timbrare quelli che potrebbero essere prelevati ai fini di un’eventuale successiva rivendita . C’è curiosità da parte di tutte le facce di età, interesse e gioia di poter prelevare un volume e di avere la possibilità a propria volta di portarne un altro. I grattacieli intorno sono alti, il ritmo frenetico, tutti corrono per gli impegni di lavoro, perciò questa piccola stazione letteraria rappresenta un’isola in cui fermarsi, riflettere, leggere e pensare»