Pensiero critico: una sfida per i giovani

Editoriale pubblicato il 02 ott 2025 nella newslsetter 36/2025

Viviamo in un tempo in cui le notizie corrono veloci, ma non sempre sono affidabili. Fake news e disinformazione sembrano ormai pane quotidiano, e non riguardano solo i giovani: toccano tutti, indistintamente. Eppure, se vogliamo costruire un futuro con cittadini capaci di scegliere con responsabilità, dobbiamo partire proprio dalle nuove generazioni. Il pensiero critico non è una materia scolastica, ma un modo di guardare il mondo. Significa distinguere ciò che è fondato da ciò che è manipolato, verificare le fonti prima di condividere un contenuto, farsi domande scomode invece di accettare passivamente ciò che arriva sugli schermi. In una parola: significa diventare consapevoli.  Non servono grandi rivoluzioni per educare al pensiero critico. Servono, piuttosto, progetti concreti e facilmente replicabili. Un esempio: il progetto ” Cittadinanza digitale e partecipazione giovanile”, un percorso pensato per offrire ai ragazzi strumenti pratici e momenti di confronto. Attraverso laboratori, attività ed esperienze dirette, i giovani imparano a muoversi nell’ambiente digitale con maggiore responsabilità, a leggere criticamente le informazioni e a diventare protagonisti attivi della vita sociale. La sfida è chiara: dare alla generazione Z non solo competenze tecniche, ma soprattutto la capacità di scegliere e di partecipare. Non basta “navigare” nel mare digitale: occorre imparare a distinguere le correnti e scegliere la rotta giusta. Educare al pensiero critico e alla cittadinanza digitale significa formare cittadini liberi, consapevoli e partecipi. È una responsabilità che coinvolge scuole, famiglie, associazioni e istituzioni. Perché solo così potremo costruire una società più giusta e capace di futuro.