27 gennaio - giorno della memoria

Editoriale pubblicato il 25 gen 2013 nella newslsetter 3/2013

"Volevo solo dire questo: la miseria che c’è qui è veramente terribile – eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore s’innalza sempre una voce – non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare -, e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo."
(dal Diario,  scritto in un campo di smistamento, da Etty Illesum, ebrea olandese che ha scelto di non fuggire e di essere solidale fino in fondo con il suo popolo, morendo infine ad Auschwitz)

Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento italiano con la legge n.211 del 20 luglio 2000. La data è stata scelta, come ricorda la legge stessa, quale anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, in ricordo della Shoah, lo sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, per “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.
La stessa ricorrenza viene commemorata in molti altri paesi dell’Unione Europea e ha assunto rilevanza mondiale, in seguito alla risoluzione approvata dall’ONU il 1° novembre 2005, accogliendo un’iniziativa promossa da Israele.
In un momento storico, come quello in cui viviamo, in cui talvolta si ha l’impressione che alcune cose non siano accadute solo perché sono lontane, c’è bisogno di mantenere la memoria.
Memoria sui crimini compiuti dai totalitarismi, la vergogna della Shoah e delle leggi razziali e la persecuzione degli ebrei anche italiani e insieme a loro degli omosessuali, delle persone con disabilità, dei Rom dei Sinti e di tutti coloro che erano scomodi, che hanno subito discriminazioni, deportazione, prigionia e morte.

Ma anche Memoria per chi ha salvato vite o protetto e aiutato i perseguitati. Persone più o meno note o nascoste, nelle piccole cose o con azioni importanti: la storia l'hanno scritta anche loro. La possiamo scrivere anche noi.