Terzo settore: la sussidiarietà non è un sogno

Editoriale pubblicato il 14 lug 2016 nella newslsetter 28/2016

E’ stato presentato venerdì 8 luglio il Dossier del Terzo Settore Fvg alla presenza della presidente della regione Debora Serracchiani del prefetto e dell’Arcivescovo di Udine, delle fondazioni bancarie nonché di un nutrito numero di rappresentanti delle varie realtà del volontariato regionale. Dopo l’esordio del portavoce del TS Franco Bagnarol - che ha voluto sottolineare la definizione di Terzo Settore che la nuova legge dà – è stata ribadita l’importanza di condividere i significati delle parole “chiave” necessarie per intendersi e parlare lo stesso linguaggio. Parola chiave recepito dalle istituzioni regionali in attuazione del dettato costituzionale del articolo 118 comma 4 è la “sussidiarietà“. Che per essere esercitata richiede il dialogo aperto tra cittadini e istituzioni per costruire quei ponti necessari a realizzare il bene comune e l’amministrazione condivisa; i cittadini diventano così alleati dello stato anziché sudditi, avendo anch’essi la facoltà di realizzare l’interesse generale. Già un centinaio di Comuni italiani hanno adottato un Regolamento dei Beni Comuni che agevola la collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadini.
Il Tavolo di lavoro aperto tra TS e Regione FVG vorrebbe attuare la sussidiarietà perseguendo tre obiettivi:
•    avvio del piano sociale regionale
•    allargamento dei tavoli d lavoro a tutti i livelli istituzionali, amministrazioni locali comprese
•    istituzione di un assessorato dedicato al Terzo Settore, unificando così gli interlocutori ora disseminati in assessorati diversi
Il Piano sociale regionale, nelle intenzioni della governatrice Serracchiani, si chiuderà entro l’anno. Inoltre il Prefetto Zappalorto ha auspicato la presenza del TS al Tavolo provinciale Immigrazione.