La cultura del benessere ci può portare a pensare a noi stessi e solo al
nostro piccolo particolare orticello. Questo unito ad un bombardamento
continuo di notizie tragiche, rischia di renderci insensibili al dolore,
alle difficoltà degli altri. Non riusciamo a capire i dolori del mondo
delle povere genti che fuggono da guerre orrore, fame e morte. Ci
chiediamo spesso come fanno a sopportare le lunghe notti all'addiaccio
alla fame alla sporcizia per la mancanza del poco indispensabile e non
riusiamo a vedere da quanto, da cosa quelle gente migranti stanno
scappando. "Abbiamo l'impressione", per dirla con le parole di don Luigi
di Piazza, "che oggi, in un tempo in cui le tragedie del mondo sono
diventate le tragedie di casa nostra (vedi Parigi, Nizza, Monaco ecc)
pare prevalga l'atteggiamento di Caino - sono forse io il custode di mio
fratello? - Indifferenza, paura, distacco difesa da ogni possibile
coinvolgimento; anche noi siamo tanti Caino. In questo mondo
globalizzato siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza. Ci
siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci
interessa, non è affare nostro".
Pensiamo a qualche piccolo gesto verso gli altri in questa estate calda,
che non si raffreddi la nostra coscienza verso l'altro.
le news vanno in vacanza torneranno in settembre