Rifugiati: un'opportunità per crescere insieme

Editoriale pubblicato il 22 giu 2017 nella newslsetter 24/2017

Nella Bibbia leggiamo di due uomini, Pietro e Cornelio, in tutto divisi da cultura e  fede religiosa, che nel conoscersi, imparano che la conoscenza abbatte muri che dividono e unisce quanti potrebbero pensare di non avere nulla in comune.
In tutto il mondo, donne, uomini e bambini sono costretti a causa di violenze, persecuzioni, catastrofi naturali, carestie o altri fattori ad abbandonare le proprie terre di origine.
Il desiderio di fuggire dalle sofferenze è più forte delle barriere innalzate per bloccare loro la strada, e l'opposizione di alcuni paesi nei confronti di questa marea di sfollati (a volte anche con la forza) non impedisce a chi è esposto a intollerabili sofferenze di abbandonare la propria casa.
Se è vero che l'arrivo di questo flusso migratorio ha destabilizzato, causando difficoltà e incomprensioni, è altrettanto vero che questa è un'opportunità di apertura, cambiamento e confronto con culture differenti, cogliendo l'opportunità da questa situazione d'emergenza di riunirsi come comunità ospitante per tamponare le frequenti falle date dalla disorganizzazione nell'accoglienza.
Lo stesso Papa Francesco ci pone di fronte all'interrogativo :
"Come vivere queste mutazioni, affinché non diventino ostacolo all'autentico sviluppo, ma siano opportunità per un'autentica crescita umana, sociale e spirituale?. Le società che trovano il coraggio e la visione per superare la paura dello straniero e del migrante, scoprono ben presto le ricchezze che i migranti portano con sé, da sempre."
Sempre più nel mondo vediamo innalzare muri che tengano lontani gli sfollati: non soltanto muri reali, ma anche muri di paura, pregiudizio, odio, ideologie. Cerchiamo quindi, in quanto unica famiglia umana, di costruire ponti di solidarietà anziché muri che ci dividono.