Approvata la riforma del terzo settore

Editoriale pubblicato il 29 giu 2017 nella newslsetter 25/2017

E' stata approvata, ieri, in via definitiva la legge di riforma del Terzo Settore. Il MoVi in diverse occasioni ha espresso alcune sue riflessioni sui testi, registrando i pochi "margini di manovra" concessi da un percorso troppo accelerato e poco partecipato dal volontariato di base.
Ultimo atto "ufficiale" l'audizione del 21 u.s., in Commissione Affari Istituzionali del Senato, dove il MoVi ha presentato un contributo.
Un primo aspetto critico sottolineato, è stata la scelta di indicare analiticamente le tipologie di attività che un ente deve svolgere per essere riconosciuto nel registro unico del Terzo Settore; questo crea il pericolo di lasciar fuori ambiti di azione e di interesse generale importanti o nuovi rispetto alle tipologie tradizionali, creando uno o più nuovi "settori" che non faranno parte del Terzo Settore "istituzionalizzato". Il MoVi ha quindi notato come un grave "passo indietro" il fatto che i CSV possano fornire servizi solo agli enti riconosciuti e iscritti al Registro Unico del Terzo Settore (RUN): va riconosciuto e sostenuto anche il valore delle OdV che decidono di agire senza iscrizione ai pubblici registri. Peraltro, questa azione dei CSV rivolta ai "non iscritti" è importante anche per accompagnare le realtà nascenti e meno formali verso un maggiore strutturazione ed una eventuale iscrizione al RUN.
Negativa la valutazione sull'introduzione di "semplificazioni" nelle pratiche per il rimborso spese ai volontari attraverso autocertificazione delle spese sostenute, che apre a pericolose derive e scarica sui volontari la responsabilità di eventuali irregolarità.
Infine, il MoVi si è soffermato sulla disciplina degli organismi preposti alla programmazione e controllo delle attività e della gestione dei CSV che è in palese contrasto con i principi e i criteri direttivi della legge delega laddove attribuisce sostanziali poteri di governo del sistema a un organismo di livello nazionale (non contemplato dalla stessa delega), sottraendoli alle autonomie regionali a cui invece la delega fa espresso riferimento.
Nei prossimi giorni usciranno i testi definitivi, che analizzeremo insieme per comprenderne ricadute e significati per il nostro mondo.

leggi il testo del contributo MoVi in audizione al Senato