il csv che abbiamo voluto

Editoriale pubblicato il 05 ott 2017 nella newslsetter 34/2017

Nella primavera del 2013 il volontariato regionale, anche su "impulso" del MoVI, ha avviato un percorso di revisione e rilancio degli strumenti di rappresentanza e sostegno al volontariato organizzato della regione: tra questi il CSV che ha vissuto una profondo ripensamento e una significativa trasformazione. Il documento "Il Csv che vogliamo" proponeva un cambiamento in dieci azioni. Buona parte di quanto immaginato allora si è realizzato o si sta realizzando, anche in una certa misura "anticipando " le linee della riforma nazionale del Terzo Settore. SI parlava allora di un CSV capace di sostenere e promuovere reti e progetti del volontariato, “mission” che si è tradotta nella scelta di sostenere e collegarsi con i Coordinamenti di Ambito (CTA) che il CSV non solo riconosce come interlocutori nella proria programmazione, ma sostiene e accompagna con faclitatori e progetti specifici.
Si parlava di un Centro servizi dalla governance più partecipata. Risultato  ottenuto  grazie al nuovo statuto del CSV che ha disegnato un sistema di rappresentanza per delegati di Ambito che favorisce la presa di decisioni più partecipate.
Un CSV distribuito nel territorio linea che,come richiesto dalla riforma, si stà attuando affiancando ai  servizi "a sportello” con programmi e azioni sul territorio, insieme ai CTA.
Molto ancora resta da fare ma la strada segnata tutti insieme con pazienza e determinazione è ben tracciata e avviata.