Per un FVG meno intollerante

Editoriale pubblicato il 19 ott 2017 nella newslsetter 36/2017

Assistiamo sempre con maggior frequenza a  manifestazione d'intolleranza nei confronti dei richiedenti asilo. «Preoccupano le modalità (dice il Garante dei diritti alla persona del Friuli Venezia Giulia), sempre più frequenti, in cui si sollecitano manifestazioni contro la possibilità di accogliere anche piccoli gruppi di richiedenti asilo nei comuni del Friuli. La libertà di espressione e di manifestare sono diritti fondamentali, ma si deve trovare un giusto bilanciamento con gli altrettanti diritti fondamentali di uguaglianza e di non discriminazione alla dignità della persona; manifestazioni che  non possono dunque estendersi all'incitamento, all'ostilità, al rifiuto verso interi gruppi sociali ed alla diffusione di sentimenti di ostilità». A nostro avviso queste manifestazioni sono altresì da condannare poiché invitano le persone a partecipare portando con se i propri figli e trasmettendo loro un esempio di ingiustizia sociale, con lo scopo di far passare l’idea che il richiedente asilo, spesso definito “clandestino”, è una persona pericolosa per se e per la comunità. Sono queste "manifestazioni" che alimentano un crescente clima ostile, dove la "sicurezza per le persone" che esse invocano sono, invece, il risultato del loro stesso operare. Rammenta ancora il Garante «sarebbe superfluo ricordare i principi della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, che richiama il valore dell'educazione quale preparazione del fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi.»