Cambiamo stili di vita per cambiare il futuro della migrazione

Editoriale pubblicato il 26 ott 2017 nella newslsetter 37/2017

Si è da poco celebrata la Giornata Mondiale dell’alimentazione con tema di riflessione legato ai migranti:  “Cambiamo il futuro delle migrazioni. Investiamo nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale”. Mai come ora ci sono nel mondo gruppi sempre più numerosi di persone che si spostano dalle loro terre di origine a causa di eventi climatici estremi, guerre o più semplicemente per la carenza di acqua. Le nazioni dell’occidente devono investire nello  sviluppo delle aree depresse, nella ricerca sul clima e sui cambiamenti climatici, in un ottica di giustizia e solidarietà, per dare un futuro a queste popolazioni. Un impegno importante che coinvolge tutta la comunità mondiale per sconfiggere la fame investendo nella aree rurali, dove ancora sono altissime le percentuali di chi non ha accesso all’acqua potabile, alle strutture igienico-sanitarie, all'educazione.
Prendiamo spunto da questa manifestazione per esempio per riflettere sui nostri consumi e sui nostri sprechi alimentari ed energetici. Sullo stesso tema le parole di Papa Bergoglio nel suo intervento rivolto ai delegati Fao: "È necessario  lo sforzo per un consenso concreto e fattivo se si vogliono evitare effetti più tragici, che continueranno a gravare sulle persone più povere e indifese. Siamo chiamati a proporre un cambiamento negli stili di vita, nell'uso delle risorse, nei criteri di produzione, fino ai consumi che, per quanto riguarda gli alimenti, vedono perdite e sprechi crescenti. Non possiamo rassegnarci a dire 'ci penserà qualcun altro'".