Fermare il femminicidio e la violenza contro le donne

Editoriale pubblicato il 23 nov 2017 nella newslsetter 41/2017

Il 25 novembre ricorre ogni anno la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una data importante, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza.
Importantissimo fare memoria, riaccendere i riflettori almeno un giorno: ancor più importante che a questo segua per tutti un costante impegno per affrontare e superare il problema.
Fondamentale il lavoro educativo, a partire dalle scuole, per educare al rispetto dell'altro e per produrre anticorpi utili a riconoscere e arginare la violenza di genere fin dalla prima età scolare, per scardinare quegli stereotipi e quelle visioni che sono alla base della discriminazione. Ma dobbiamo impegnarci per un cambiamento culturale a tutto campo, promuovendo il reciproco riconoscimento tra uomini e donne, con un costante lavoro di associazioni, educatori, centri antiviolenza, madri e padri, istituzioni tutti insieme, per le donne e gli uomini del domani.  “Contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti fondamentali della persona” lo dice il Capo dello Stato Sergio Mattarella che, rivolto alla nuove generazioni continua: “Per estirpare questi comportamenti, occorre agire sulla prevenzione, attraverso l’educazione dei giovani al rifiuto della violenza nei rapporti affettivi: amore e violenza sono tra loro incompatibili e non c’è rapporto che possa essere costruito sulle basi della sopraffazione. L’educazione ad una vita sentimentale caratterizzata dal rispetto per l’altro inizia dall’infanzia e dall’adolescenza ed è soprattutto alle nuove generazioni che deve essere rivolta l’attività posta in essere dalle istituzioni e dalla società civile. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione".
Una sfida che vorremmo fare nostra anche nei percorsi scuola-volontariato oltre che nella vita di tutti ii giorni delle nostre organizzazioni. A partire dalla violenza di genere, per superar e ogni violenza e ogni discriminazione.