Diritti delle persone con disabilità... dove siamo?

Editoriale pubblicato il 30 nov 2017 nella newslsetter 42/2017

La Giornata Interazionale dei diritti delle persone con disabilità vuole essere un momento di riflessione e discussione sul tema della disabilità da tutti i punti di vista: politico, civile, sociale, educativo e medico. Quest’anno, inoltre, ricorre il decimo anniversario della "Convenzione Onu sui diritti delle Persone con disabilità", e la Giornata rappresenterà quindi un’importante occasione per fare il punto su cosa sia cambiato effettivamente nei 166 paesi che l’hanno ratificata.
Molto è stato fatto, anche grazie al lavoro del volontariato. Oggi molte persone con disabilità che un tempo non potevano, studiano, lavorano, praticano sport, vanno in vacanza. Però non sempre e non in tutto il territorio italiano sussistono le condizioni idonee perché questo sia possibile. Secondo una recente indagine ISTAT in Italia vivono oltre 3 milioni di persone con gravi disabilità. Di queste solo un milione e centomila fruiscono di indennità di accompagnamento. Oltre 200 mila adulti vivono ancora in istituto o in RSA e quindi in situazioni potenzialmente segreganti: a loro viene impedito di scegliere dove, come e con chi vivere.
Molte persone sono tutt'ora segregate in casa, assieme alle loro famiglie, a causa dell’assenza di supporti, di sostegni, di opportunità.
L’Italia spende poco per la disabilità: 430 euro pro capite posizionandosi al di sotto della media europea di 530€. Quello che fa più impressione è scoprire che, sempre secondo l’Istat, solo il 30% delle famiglie con persone con disabilità può usufruire di servizi adeguati a domicilio, costringendo quindi i familiari, in particolar modo le donne, a sobbarcasi il carico assistenziale a volte enorme.
Ancora una volta il mondo del volontariato è chiamato a farsi carico di un azione "politica", per stimolare e sollecitare la collettività a riflettere e trovare soluzione degne di una società inclusiva solidale e non segregante. Promuovere azioni per la crescita verso l'autonomia e il pieno sviluppo personale, per un'effettiva partecipazione alla vita sociale di ogni persona rimuovendo le cause di emarginazione (art 3 della Costituzione Italiana).