Poter dire “Io vorrei "

Editoriale pubblicato il 28 feb 2019 nella newslsetter 08/2019

«Quando il desiderio diventa un diritto...» si dice e si scrive per criticare la logica secondo cui i desideri sono promossi a diritti che è imperativo soddisfare. È vero: non basta desiderare per esigere  la soddisfazione ma vale proprio sempre e per tutti? Pensiamo di no. Anzi, alcuni fra noi - e intendiamo le persone con disabilità – scontano da anni una pena immeritata: quella di non essere ascoltate come persone “titolari” di desideri. È a questa mancanza di ascolto che il progetto L-INC lombardo vuole rispondere perché «l’ascolto dei desideri è il punto di partenza per scrivere i progetti di vita delle persone con disabilità. Non è tempo sprecato quello dedicato all’ascolto, nelle mille forme che l’ascolto può assumere a seconda delle caratteristiche delle persone. Ognuno ha il diritto di esprimersi nel modo in cui gli è più congeniale o anche solo possibile. Ognuno ha il diritto di poter essere ascoltato, preso sul serio...andare al ristorante, andare in vacanza, divertirsi, uscire senza i genitori, abitare da soli, andare al cinema, andare a lavorare...». Ed è su questi desideri ascoltati che viene costruito il Progetto di Vita Individuale che sarà diverso per tutti, poiché nessuno è uguale ad un altro. Poiché tutti aspiriamo ad una esistenza indipendente e scelta da noi. «La disabilità – sempre, comunque e per tutti - altro non è che l'impossibilità di partecipare alla società su base di uguaglianza con gli altri».