Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità: quanto resta da fare?

Editoriale pubblicato il 05 dic 2013 nella newslsetter 41/2013

Martedì 3 dicembre e Giovedì 5 dicembre due giornate in cui si celebrano la Giornata Europea delle Persone con Disabilità e la Giornata Internazionale del Volontariato. Due occasioni per riflettere sullo stato di salute e civiltà del nostro Paese, ma anche per spostare l'asticella della sfida un po' più in là.  Come tutte le giornate istituite per ricordare o celebrare la difesa di particolari diritti anche quella di oggi, rappresenta una sfida di civiltà per la nostra società tutta, un'occasione per fare il punto della situazione in Italia e sul nostro territorio, ricordando come il livello di benessere di ciascuno di noi sia lo specchio della tutela dei diritti di tutti. La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è stata istituita nel 1981, Anno Internazionale delle Persone Disabili e, dal 1993, il 3 dicembre, è diventata la Giornata Europea delle Persone con Disabilità.Il fine da perseguire dovrebbe essere quello di proteggere e assicurare il godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo, promuovendo la loro effettiva partecipazione e inclusione all’interno della società. Ci chiediamo: a tutt’oggi è possibile affermare che il nostro Paese adotta tutte le misure appropriate per garantire i diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU?. Le persone con disabilità continuano a incontrare barriere nella loro partecipazione come membri della società: barriere architettoniche che potrebbero essere rimosse se venissero veramente applicate e rispettate tutte le leggi e normative vigenti nel nostro paese e barriere culturali e mentali che i cittadini/persone alzano senza accorgersene o semplicemente perché non provano a vedere la realtà da un’altra prospettiva.
Realizzare la vera e completa integrazione della persona disabile nella vita sociale, favorirne la mobilità e l'autonomia, garantirne alti livelli di istruzione, sono i campi in cui l'azione si fa necessaria. Durante la giornata del 3 dicembre non esiste una bacchetta magica che possa trasformare in realtà quello che per ora è “solo” un sogno, bisognerebbe coinvolgere tutte le persone/cittadini tutto l’anno per provare a realizzare una comunità e una città a misura di persona, di ogni persona. La disabilità non è una condizione estranea alla società. Ne fa parte, è la società. Giornate come questa ci aiutano a porre al centro della discussione la dignità, l’autonomia, l’indipendenza, la libertà di scelta, la partecipazione e l’inclusione sociale, il rispetto e la valorizzazione delle differenze e la disabilità come parte della diversità umana. E ci danno l’opportunità di affermare, ancora una volta, che la disabilità è un concetto dinamico e in evoluzione, il risultato dell’interazione tra minorazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la piena ed effettiva partecipazione nella società su base di parità con gli altri. Se da un lato le istituzioni sembrano spesso ancora troppo lontane dalle persone con disabilità, dall'altra parte, sembra aperta la strada per una nuova percezione della disabilità da parte dell'opinione pubblica. Quella odierna è un'occasione dedicata allo sviluppo delle politiche e degli interventi posti in essere con l'obiettivo di restituire il senso della vita a migliaia di persone con disabilità che hanno dovuto attendere secoli prima che una Carta ONU sancisse la loro essenza di 'persone'. Solo trasformando questo impegno di pochi in una prassi quotidiana di pensiero e di gesti si potrà dare a queste persone un diritto ad oggi quasi totalmente loro non riconosciuto: il diritto di vivere attraverso la loro autonomia, inclusione e partecipazione alla vita di tutti i giorni. Senza barriere architettoniche e senza barriere mentali.