Banche armate

Editoriale pubblicato il 25 gen 2024 nella newslsetter 04/2024

Papa Francesco  ammonisce: “...il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita – ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro”.  E guerra vuol dire armi e le armi qualcun le produce poi le vende  e tutti si appoggino alle banche per i finanziamenti. Una recente inchiesta di “Nigrizia” ci fa sapere:« Certo le banche non fanno i samaritani di mestiere. E magari  il ministro della difesa italiana  li vorrebbe con le braccia ancora più aperte. Ma gli istituti di credito, quando sentono profumo di armi, non hanno bisogno di spinte: spalancano tutti gli sportelli a loro disposizione. Banche  e armi sono un’abbinata che funziona sempre di più. Sempre meglio.
Di certo c’è che il banchetto armato è ricchissimo. Tra importi (segnalati e accessori) definitivi e rinnovi di finanziamenti e garanzie si sfiora la cifra di 14,7 miliardi di euro. Per dire, l’anno scorso l’importo movimentato si attestava sui 13 miliardi circa. Nel 2020, si fermò a 6,9 miliardi di euro.Oggi gli istituti di credito non sono più obbligati a chiedere l’autorizzazione del ministero dell’economia e delle finanze (Mef) per le transazioni bancarie legate a operazioni in tema di armamenti. Basta solo comunicare via web al ministero le transazioni avvenute.
l capitolo dedicato alla vendita di armamenti appare anche questo roseo per l’industria italiana: nel 2022, il valore complessivo delle autorizzazioni per movimentazioni di materiali d’armamento è  stato di 6,017 miliardi di euro, dei quali  5,289 in uscita dall’Italia (erano 4,67 nel 2021) e 728 milioni in entrata. Il dato non include i trasferimenti intracomunitari , né le esportazioni temporanee con successiva reimportazione e le importazioni effettuate direttamente dall’amministrazione dello stato.»
Per concludere nell’articolo troverete ampi riferimenti alle banche interessate e quindi ci chiediamo:” dove abbiamo depositati i nostri risparmi? Che sia il caso di cercare una banca più…ETICA””