Il «motore segreto» del volontariato

Editoriale pubblicato il 08 feb 2024 nella newslsetter 06/2024

Volevamo condividere una "buona notizia" ma ci siamo imbattuti in questa che potrebbe definirsi  comunque una buona notizia perché questo articolo ci fa star bene e ci sprona a continuare sulla nostra strada di essere "volontari":

«Dietro al volontariato, più che lo spirito di sacrificio, c’è il desiderio di stare bene con sé stessi, condizione indispensabile per fare del bene agli altri. Quelli che fanno volontariato, in Italia una forte minoranza silenziosa, sono spesso circondati da un’aura di ammirazione che talvolta sfocia in un’immagine eroica. «Ma che bravo che sei...», commento che lascia sospeso il pensiero «ma che bravo che sei a sacrificare il tuo tempo per darlo gratuitamente agli altri».
Pur detto o pensato in buona fede, è un concetto profondamente sbagliato.
Quelli che fanno volontariato sono innanzitutto spinti da un piccolo, sano egoismo: il cercare di star bene con sé stessi. Condizione indispensabile per poter fare del bene agli altri.
Per questo ci sembra azzeccata la campagna «Gente felice» che tappezzerà i muri di Trento - dal 3 febbraio 2024 capitale europea del volontariato - e che sarà certamente il leit motiv di quest’anno particolare. Perché la felicità è una componente ben tangibile in chi si presta per il prossimo. Dunque la via giusta per smitizzare un ruolo, un servizio che è un collante per la società.
Nel gioco di specchi tra chi dona e chi riceve ricorre una considerazione che porta a fraintendimenti: se non ci fossero i volontari questo Paese non potrebbe garantire alcuni servizi. Una cosa è il volontariato, un’altra è il terzo settore che si basa su professionisti stipendiati, necessari in ogni attività. Il volontariato è certo utile al Paese (e in certi casi indispensabile) ma è soprattutto un impegno civile, un esempio di cittadinanza attiva che rafforza l’identità e l’orgoglio di una comunità. Se tutti facessero, nei limiti delle loro possibilità, un po’ di volontariato, questo impegno diventerebbe una delle tante attività della settimana; ma creerebbe una enorme, formidabile macchina della solidarietà e della positività. Inutile sottolineare quanto ne abbiamo bisogno in un mondo che corteggia con una certa baldanza, se non con protervia, il cinismo, l’indifferenza, la violenza verbale e fisica.
Nell’Italia (e nel mondo) della indigenza, delle fragilità sociali, della povertà culturale, ci sono l’energia, l’entusiasmo e l’amore per poter cogliere e ascoltare, ancor prima di affrontare, ogni difficoltà. Trento, con il suo storico spirito cooperativistico e uno sviluppato senso civico, è vetrina ideale per rappresentare e raccontare lo spirito del volontariato. Per un anno diventa la città-simbolo di una forza propulsiva che si genera a ogni latitudine del Paese, come raccontano ogni martedì sul «Corriere» le pagine di «Buone notizie».
Nessun eroe, nessuno spirito di sacrificio. Solo gente comune con il sorriso. Gente felice.»
tratto da corriere delle buone notizie di Alessandro Cannavò