Economia ..dal basso per rinascere

Editoriale pubblicato il 27 mar 2014 nella newslsetter 12/2014

Un nuovo tipo di economia sta prendendo piede in Grecia. Delusa, martoriata, sfinita dal capitalismo vecchio stile, per tentare di risalire la china la nazione si sta affidando sempre più all’economia sociale, al dono, in una parola al non profit. Si sperimentano nuovi modelli socioeconomici per ovviare al fallimento dei meccanismi tradizionali del libero mercato. La strada per uscire dal tunnel sembra un’altra, e si chiama economia sociale, o meglio, economia dal basso. Il progetto, è semplice: estromettere dal mercato qualunque attore tradizionale, sia esso la grande distribuzione, lo pubblica amministrazione, le associazioni di categoria  o qualunque altra organizzazione che non siano i produttori e i consumatori stessi. Spuntano allora qua e là coordinamenti di consumatori (simili per certi versi ai nostri Gas, i gruppi di acquisto solidale), assolutamente non profit, che si rivolgono direttamente ai produttori e concordano con loro un prezzo basso e fisso per alcuni prodotti essenziali, accettando pagamenti solo in contanti. I soci del coordinamento effettuano gli ordini su un sito, l’associazione trattiene una piccola parte per le spese ma la distribuzione della merce è a costo zero perché è effettuata da volontari (nel caso di Pieria ben 3500), occupati o disoccupati, che lavorano su turni. Allo stesso modo si procede per le cure mediche: medici e infermieri volontari si alternano in strutture mobili poste in parcheggi pubblici e visitano gratis, distribuendo farmaci donati. Lo scopo, assicurano, i promotori, non è distruggere il mercato tradizionale ma “metterlo in pausa” in attesa di tempi migliori, tutto questo, sottolineano, avviene a costo zero in quanto sono i cittadine che agiscono in prima persona. in particolare la mortalità infantile nell'ultimo periodo è aumentata del 20% a causa dell'impossibilità per molti di accedere alle cure (verificare)