Festival del volontariato o della ...Politica?

Editoriale pubblicato il 17 apr 2014 nella newslsetter 15/2014

Festival del Volontariato o Festival della Politica? È una domanda che ci siamo posti al ritorno dalla tre giorni di Lucca. Un’occasione per tanti volontari (ma non tutti) che consente di presentare le cose che fanno e apprendere cosa altri fanno. Un’occasione per dibattere su chi siamo, su cosa vorremmo diventare ... Il Festival, grazie ai laboratori ed agli incontri, potrebbe essere un momento “alto” di riflessione e progettazione di futuro. In un contesto del genere lo spazio dovrebbe essere occupato prevalentemente dal Volontariato di base, dalle cose che esso fa e da quelle che esso vorrebbe fare. Ci attendevamo quindi, conseguentemente,  che i riflettori dei media fossero puntati – almeno in ugual misura, sulla politica del volontariato e non solo sulla “politica” che a Lucca è stata presente – oltre ai rappresentanti locali – con due ministri, una presidente della Camera e con il primo Ministro Renzi. E’ positivo che le istituzioni più alte siano vicine al nostro mondo e dunque alle cose che ci stanno a cuore - come testimoniano le stesse parole del capo del governo: «La politica da sola non basta e chiama in causa voi. Raccontate un’Italia bella, che vuole tornare fare il suo mestiere e il vostro compito è ricordare al paese ciò che è.» Lascia perplessi invece sentire lo stesso presidente affermare: “Entro un mese siamo pronti a presentarvi un disegno di legge delega e poi entro giugno lo presenteremo al Parlamento.” “Non sono qui per promettervi ma per sfidarvi”, dice ai rappresentanti del mondo del volontariato. “Entro un mese la bozza potrà essere già nelle mani delle associazioni - aggiunge - ed alla fine di maggio alla Camera.” Qualche voce infatti si è alzata dal pubblico presente per contestare una tempistica così veloce che mal si concilia con i tempi che le rappresentanze del volontariato possono reggere per consultare la loro base. E’ importante che la politica si occupi di questioni decisive per il Paese, sulle quali il volontariato è impegnato da sempre e si impegni ad assumere leggi che sostengano meglio il mondo del volontariato nel proprio “mestiere”,  ma non possiamo accettare che la stessa politica imponga i suoi tempi  a discapito del processo democratico di
ascolto e concertazione.

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