Nonostante alcune perplessità sui metodi partecipativi poco ortodossi,
il percorso per la riforma della legislazione sul complesso mondo del
"no-profit" è partito. La prima consultazione via mail ha sollevato infatti qualche dubbio per il rischio di non tenere in
debito conto i tavoli e le rappresentanze tradizionali. Sulla base dei contributi accolti è stato
predisposto un disegno di legge delega per definire il mandato che il Parlamento affiderà al Governo affinché proceda alla revisione vera e propria delle leggi
di settore. Sul testo, ancora in bozza, è stato chiesto un parere al
Forum del Terzo Settore. Abbiamo chiesto cosa ne pensa a Franco Bagnarol,
presidente Nazionale del MoVI e membro del Coordinamento Nazionale del
Forum. "Un testo interessante", ha affermato, "che conferma una visione
di ampio respiro che tiene conto
delle nuove istanze di partecipazione e riconoscimento di una funzione
pubblica delle realtà del privato sociale attive per la solidarietà. La
sfida che sembra accolta dal documento, è di agire su due fronti: da una
parte definire meglio confini e requisiti per accedere ad agevolazioni e aiuti,
anche valorizzando le attività reali e non solo i requisiti formali dei
diversi soggetti, dall'altra il riconoscimento del ruolo politico e di
cogestione di pezzi di amministrazione del bene comune, che richiede
nuovi regolamenti e nuove pratiche amministrative". Un buon inizio,
abbiamo chiesto? "Sembra di si", ci ha risposto, "anche se siamo solo
all'inizio: occorrerà accompagnare il dibattito e le consultazioni sui
singoli provvedimenti, per far si che le spinte più innovative non
vengano perse strada facendo".
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