Sette punti per una riforma

Editoriale pubblicato il 25 set 2014 nella newslsetter 32/2014

Secondo Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro con delega al terzo settore, i contenuti della riforma del terzo settore inserita dal Governo tra le "grandi riforme" che cambieranno l'Italia e contribuiranno a "riportare la speranza per tutto il paese" possono essere riassunti in 7 punti:
1 - attuare il principio di sussidiarietà (secondo l'art. 118 della Costituzione)
2 - sburocratizzare le procedure per ottenere la personalità giuridica da parte delle associazioni non profit
3 - ricondurre a un unico registro nazionale gli oltre 200 elenchi esistenti che censiscono le organizzazioni no profit
4 - ricostituire la defunta Agenzia per le onlus sotto forma di "agenzia di missione" con poteri di promozione e controllo
5 - riordinare la legislazione che regola il terzo settore, dando uniformità normativa al no profit attraverso il riordino civilistico e fiscale
6 - riformare l'impresa sociale affinché possa essere innovativa nel welfare (start up sociale) e possa attrarre  investimenti che creano valore sociale
7 - rilanciare e potenziare il Servizio Civile.
"Questa riforma per essere efficace dovrà essere condivisa" - ha affermato Bobba - "come già avvenuto nella fase istruttoria con oltre mille soggetti coinvolti."

Non rimane che attendere e vigilare. Attendere che ai propositi seguano i fatti. Vigilare affinché il metodo - il coinvolgimento reale del terzo settore - sia rispettato. Vigilare affinché la riforma traduca coerentemente indirizzi e principi espressi. Vigilare che l'ascolto dei soggetti coinvolti preceda le deliberazioni dei pubblici amministratori.