L’italia diventa più green

Editoriale pubblicato il 20 nov 2014 nella newslsetter 40/2014

L'Aula della Camera ha approvato ieri il  “Collegato ambiente” alla legge di stabilità 2015. Si tratta del disegno di legge n. 2093-A AC, recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali“. Il provvedimento passa ora al Senato. Ecco, in sintesi, quanto contiene il testo approvato come PROGRAMMA NAZIONALE MOBILITÀ SOSTENIBILE. Sono 35 i milioni messi a disposizione nel 2015 per il programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro. Si prevede il finanziamento di progetti (destinati a comuni con una popolazione superiore a 100mila abitanti) diretti ad incentivare iniziative di mobilità sostenibile - incluse iniziative di car-pooling, di bike-pooling e di bike-sharing. La realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola a piedi o in bicicletta. La realizzazione di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell'inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici. Ma nelle legge di stabilità sono stati aggiunti altri emendamenti riguardanti l'ambiente e la sua sostenibilità: dai vuoti a rendere al divieto di gettare per terra mozziconi e chewingum; per continuare poi con norme per incentivare gli appalti verdi nella pubblica amministrazione, la redazione di un piano nazionale per rendere le imprese più verdi. Sono inoltre previste facilitazioni per interrare gli elettrodotti della rete nazionale e demolizioni di costruzioni abusive in aree a rischio idrogeologico. Termine chiave di tutto il provvedimento è la Green Economy, espressione che per la prima volta appare nel titolo di una legge dello Stato. Avrà senz'altro effetti importanti e positivi sul territorio. Non cessa invece la preoccupazione per i provvedimenti contenuti nel decreto SBLOCCAITALIA, che continua a raccogliere giudizi e valutazione negative da parte di esperti, movimenti e associazioni (lo hanno ribattezzato “Sblocca Cemento”). Un decreto giudicato “vecchio” nella sua visione di sviluppo del Paese, facendola ancora una volta coincidere con cementificazione ed erosione delle risorse paesaggistiche ed ambientali italiane.