la sussidiarietà può produrre lavoro e sviluppo economico

Editoriale pubblicato il 22 gen 2015 nella newslsetter 3/2015

Come dice Labsus (Laboratorio per la Sussidiarietà): ”la sussidiarietà può produrre lavoro e sviluppo economico, più di quanto si immagini. E non solo in tempi medio-lunghi, ma anche in tempi relativamente brevi". Ci sono vari modi in cui “le autonome iniziative dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” (art. 118, ultimo comma della Costituzione) possono creare nuove occasioni di lavoro e di sviluppo economico. Per capire come la sussidiarietà possa essere un fattore di sviluppo bisogna partire dall’interpretazione che si da del concetto di “interesse generale”, ossia le “attività di cura dei beni comuni”.
La cura dei beni comuni realizzata dai cittadini attivi e dai volontari ha come principale obiettivo la realizzazione di condizioni della vita sociale tali da permettere alle persone di realizzare il proprio pieno sviluppo. E questa è sicuramente un’attività di interesse generale, tant’è vero che la Costituzione affida alla “Repubblica” il compito di “rimuovere gli ostacoli … che impediscono il pieno sviluppo della persona” (art. 3, 2° comma Costituzione). Fra gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona c’è anche il degrado dei beni comuni, materiali e immateriali, poiché dalla qualità dei beni comuni dipende la qualità delle nostre vite. E quindi prendersi cura dei beni comuni equivale a prendersi cura, sia pure indirettamente, delle persone che di quei beni possono usufruire e quindi delle loro possibilità di sviluppo come individui. Applicando la sussidiarietà per recuperare l’1 per mille degli edifici abbandonati si produrrebbero, per esempio, 75 mila nuovi posti di lavoro.