e se domani ci svegliassimo normali?

Editoriale pubblicato il 21 feb 2013 nella newslsetter 7/2013

Sognare non costa nulla anzi, fa bene al cuore e alla circolazione sanguigna. Infatti ho sognato che dalla prossima settimana saremmo diventati un paese quasi normale dove i "buoni" governano e i "cattivi" languono in una magra opposizione. Ho sognato che nel paese normale, tutti i cittadini pagavano le tasse e chi ha di più volentieri da un po' di più di chi ha di meno. E che la comunità, con quelle risorse, era attenta ai bisogni della gente in difficoltà. Ho sognato che nel paese normale chi governa pensa ai bisogni della gente (non ai suoi), ho sognato che tutti, ma proprio tutti, eravamo uguali davanti alla legge.
Ho sognato che tante risorse venivano spese per risanare il territorio, valorizzare il nostro patrimonio culturale e utilizzati per un'economia verde, creando nuovi posti di lavoro e rilanciando l'orgoglio di essere italiani oltre che promuovendo il turismo. Ho sognato una diffusa gratitudine verso lo straniero che viene a lavorare con noi, perchè fonte di ricchezza per tutti e non uno che ruba soldi e lavoro agli italiani.
Ho sognato un paese che investe in ricerca e sostiene l'istruzione per tutti valorizzando le molte eccellenze che possiamo vantare, aiutando i giovani a crescere come uomini e cittadini e preparando loro un futuro magari meno ricco di beni e consumi ma pieno di valori e soddisfazioni alla portata di tutti.
Forse i miei sogni non si avvereranno ma, una piccola fiammella di speranza dobbiamo averla per poter camminare senza inciampi in questi tempi un po' bui.


Volentieri pubblichiamo questo testo che ci ha inviato un volontario, che sia di buon auspicio per gli appuntamenti del fine settimana!