Contributo del MoVi per la riforma del terzo settore

Editoriale pubblicato il 19 feb 2015 nella newslsetter 7/2015

È in discussione presso la XII Commissione della Camera dei deputati, il disegno di legge n.2617, delega al Governo per la riforma del Terzo Settore. In particolare nei prossimi giorni dovrebbe iniziare l'esame dell'articolo 3, che riguarda più da vicino il volontariato e la Promozione Sociale. In questo contesto, un po' a sorpresa, è stato anche presentato un progetto di modifica della legge sul volontariato la 266/199. Come MoVI, per contribuire al dibattito su questa riforma che ci tocca in prima persona, abbiamo diffuso un contributo di riflessione. A nostro avviso è benvenuta una riforma che vada nella direzione di fare un passo avanti per il compimento di una democrazia sociale e partecipata. Vuol dire riconoscere il ruolo dei cittadini e delle organizzazioni sociali al fianco delle istituzioni nel garantire i diritti sociali e tutelare l'interesse generale, sviluppando nuove forme di amministrazione condivisa e partecipata. Sarà benvenuta una semplificazione e razionalizzazione del sistema che porti ad una minore complessità e carico burocratico rivedendo in un quadro unitario le diverse normative del settore per verificare l'effettiva efficacia di politiche di sostegno, valorizzazione e promozione del settore ed eliminando aree grigie. Armonizzare si, ma senza negare differenze e specificità: ben venga una riforma delle due leggi di riferimento (266/1991 e 383/2000) anche al fine di coordinarle e creare possibili raccordi ma, non vediamo possibile ridurre le due tipologie di soggetti ad una sola realtà come alcuni stanno proponendo. Occorre per questo fondare l'azione normativa su una riflessione approfondita di cosa sia il volontariato oggi, per dare impulso ad una mobilitazione diffusa di cittadinanza attiva e solidale per la cura dei beni comuni, la promozione dei diritti di cittadinanza.

leggi contributo completo