armonizzare non unificare

Editoriale pubblicato il 12 mar 2015 nella newslsetter 10/2015

Il dibattito in corso alla Camera dei Deputati alla 12^ Commissione Affari Sociali sulla riforma del Terzo Settore suscita notevoli perplessità e preoccupazione. Infatti all'articolo 3 del decreto legge, dove si parla di armonizzare la legislazione del volontariato e quella delle associazioni di promozione sociale(APS), diversi dirigenti del terzo settore leggono l'opportunità di unificare i settori, favorendo i volontari presenti in entrambe le aree con i migliori trattamenti. Detto in altro modo vuol dire passare a rimborsi forfettari per irrobustire e trattenere nel servizio volontario le persone anziane in barba alla gratuità e del dono di se ed della nuova visione della sussidiarietà. Diverse persone accreditano che i Centri Servizi per il volontariato hanno contribuito ad indebolire la figura del volontariato, tanto che la tanta auspicata advocasy e il ruolo politico del volontariato sono stati appiattiti in brochure e depliant con decantate promozioni del 5 per mille e la raccolta di fondi vari. Se si aggiunge ancora l’immagine che esce dall'EXPO' con i volontari in casacca e tablet a scapito di tanti ragazzi in servizio civile. Un’occasione mancata dove si poteva fare un vero bando per i giovani coinvolgendo veramente il mondo del volontariato. Qualcuno si chiede se fosse vivo Luciano Tavazza (già presidente del Movi nazionale) cosa avrebbe fatto? riconoscerebbe il ruolo politico del volontariato??? La rimozione delle cause?. Difendere la figura del volontario e del volontariato… chi se non il MoVI può sostenere una campagna per la difesa di questa figura affinché non perda la sua efficacia, ma anche la forza di attrazione soprattutto per i giovani? Il dibattito è molto aperto. Il Forum nazionale prevede per il 9 e10 maggio l'autoconvocazione del volontariato italiano per avviare un confronto oltre che sulla riforma del Terzo Settore anche sull'identità del volontariato.