La pace possibile

Editoriale pubblicato il 09 apr 2015 nella newslsetter 14/2015

La guerra di Piero
… fermati Piero , fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita ebbe in cambio una croce

A distanza di cento anni della prima grande guerra mondiale (e dopo una seconda, ancora più cruenta) ancora oggi si combatte. Sono caduti imperi secolari che parevano indistruttibili, è nata una consapevolezza di popolo prima sconosciuta, ma la guerra che abbiamo visto orribile in quei quattro anni è rimasta protagonista. Ce ne sono 36 adesso nel mondo. In ognuna c’è chi continua a morire, fuggire. Da ognuna c’è chi trae vantaggi. Come allora. Cent’anni dopo e siamo ancora al punto di partenza?
Ecco perché il Meeting del 17-18 aprile si appresta a coinvolgere tanti giovani studenti italiani in un percorso sul tema. Andare con loro nelle trincee della Grande Guerra non è turismo storico-militare ma impedire quella “rimozione” individuale e collettiva della violenza che sempre ci tenta. Per non dimenticarsi di fare i conti con questa scelta che pare sempre necessaria e inevitabile. Saremo, saranno capaci di sentire invece il dolore della guerra ora che essa ha ritrovato forza e legittimità anche come contrasto al terrorismo? Si potrà fare posto a cultura e pratiche nuove di dialogo e fraternità? La nostra speranza sono i giovani studenti di ogni cultura e nazione che, mentre la guerra e il terrorismo nel mondo continuano,  costruiscono la pace.