Il mondo delle ONG e dei movimenti contadini si da appuntamento a Milano per l’Expo dei Popoli ossia dei piccoli produttori dimenticati dal Grande Evento. L’Expo dei Popoli vuole dare voce ai rappresentanti dell'agricoltura a conduzione familiare e di piccola scala, esclusi dall'Expo ufficiale nonostante producano il 70% degli alimenti consumati a livello globale e siano oggi giorno i principali investitori in agricoltura. Ma la loro voce va ascoltata e affiancata a quella di governi e imprese transnazionali del cibo; senza i “piccoli”, le organizzazioni della società civile e i movimenti contadini sarà difficile vedere riconosciuti e garantiti a tutti il diritto ad un’alimentazione adeguata e un uso equo e sostenibile delle risorse naturali.
In questa parte di mondo mangiamo male, mangiamo troppo, buttiamo troppo. Un miliardo e mezzo di persone obese o in sovrappeso contro quasi ottocento milioni di persone malnutrite e in stato di insicurezza alimentare. In questa parte di mondo si può cominciare (si è già cominciato, ma in misura ancora insufficiente) a consumare il cibo locale, sano e buono dei piccoli produttori. A ridurre la carne a favore della verdura e della frutta, a proteggere e aumentare i suoli agricoli riducendo quelli edificabili. Diventiamo davvero amici della terra e di chi la lavora garantendogli un guadagno decoroso in cambio di tecniche di coltivazioni “pulite”. Garantiamo ai figli il diritto al buon cibo, a godere i sapori e i profumi dell’orto e del frutteto, a vedere un tramonto su campi e boschetti anziché su parcheggi commerciali e raccordi autostradali.
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