Prendersi cura. È questa la chiamata e la “vocazione laica” che accomuna le tante attività nelle quali sono impegnate ogni giorno associazioni di volontariato, organizzazioni e movimenti. Cittadini che si fanno carico e voce per altri cittadini in condizione di esclusione, minorità, privazione. Si prendono cura della comunità in cui vivono o di comunità lontane, dell'ambiente, della bellezza del mondo. Non è quasi mai un compito facile perché l'azione e la “riparazione” non accompagnate da discernimento e da capacità di generare cambiamento sono destinate a ripetersi all'infinito. Le visioni e le forze economico-politiche che resistono al cambiamento ci sono e fanno bene il loro lavoro, a giudicare dalla quantità di problemi da risolvere su scala ormai planetaria. Ma la forza vera è nelle mani di quei molti e piccoli che ostinatamente - ogni giorno - si “prendono cura di”.
Confortano e incoraggiano le parole che Papa Francesco ha rivolto all'incontro mondiale dei Movimenti popolari in occasione del recente viaggio in America Latina. Insomma, siamo in buona compagnia.
"Mi piace molto l’immagine del processo ... dove la passione per il seminare, per l’irrigare con calma ciò che gli altri vedranno fiorire sostituisce l’ansia di occupare tutti gli spazi di potere disponibili e vedere risultati immediati. La scelta è di generare processi e non di occupare spazi … Questo attaccamento al quartiere, alla terra, all’occupazione, al sindacato, questo riconoscersi nel volto dell’altro, questa vicinanza del giorno per giorno ... è ciò che permette di esercitare il mandato dell’amore non partendo da idee o concetti, bensì partendo dall'incontro tra persone … perché non si amano né i concetti né le idee … si amano le persone … Vedo con gioia che lavorate nella dimensione di prossimità, prendendovi cura dei germogli; ma, allo stesso tempo, con una prospettiva più ampia, proteggendo il bosco … il futuro dell’umanità non è solo nelle mani dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite … È soprattutto nelle mani dei popoli; nella loro capacità di organizzarsi ed anche nelle loro mani che irrigano, con umiltà e convinzione, questo processo di cambiamento."
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