L’Europa nasce o muore nel Mediterraneo e sulla via Balcanica

Editoriale pubblicato il 03 set 2015 nella newslsetter 31/2015

La rotta del mare Mediterraneo e la rotta balcanica: due eufemismi giornalistici per raccontare un dramma umano che non ha confini e misura. Drammi di gente che fugge dalla fame e dalle guerre e cerca un rifugio per ricostruire un futuro. Il dramma di profughi e migranti, il loro abbandono in mano alle organizzazioni criminali, il dibattito su come-dove-chi colpire per impedirne l’arrivo in Europa è l'ultimo atto che testimonia l’assenza di visione politica da parte dei governi dell’UE. Si guarda a questo nuovo ed enorme fenomeno con “occhiali vecchi” confidando in norme ormai ampiamente inadeguate. Stati membri tentati dal far prevalere mal intesi “interessi nazionali”. Soluzioni per l'immediato anziché di lungo respiro. Leaders europei che sembrano incapaci di progettare, decidere pensando noi anziché io. Intanto molte amministrazioni locali e organizzazioni di cittadini fanno tutto quello che possono dimostrando di essere molto più realisti e generosi di chi li governa: risposte concrete di chi non ha dimenticato che solo fraternità, giustizia e rispetto ci salveranno.

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