Cambiare rotta oggi si deve e si può.

Editoriale pubblicato il 17 set 2015 nella newslsetter 33/2015

Rilanciamo la dichiarazione del Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME) sulle politiche di immigrazione. In questi tempi straordinari la “normalità” sembra irraggiungibile: rispettare la vita e la dignità delle persone, prestare soccorso a chi ne ha bisogno, perseguire la pace … Le parole certo non bastano senza le azioni concrete, ma certamente ispirano e orientano nell'oscurità che la paura di tanti ha generato.
"Un nuovo vertice dei ministri dell’interno si è riunito a Bruxelles il 14settembre per affrontare “l’emergenza” dei flussi migratori e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha chiesto ai rappresentanti degli Stati membri di discuterne nel quadro dell’Assemblea generale il prossimo 30 settembre. Quel che sta avvenendo fra l’Africa e l’Europa attraverso il Mediterraneo, nelle Americhe e in Asia non è tuttavia un’emergenza umanitaria ma è un mutamento demografico epocale e permanente nei rapporti fra le popolazioni nel mondo come conseguenza della radicalizzazione delle crisi a cui le istituzioni internazionali e gli Stati non hanno voluto dare risposte adeguate ed urgenti. Nel corso degli anni si è rarefatta la protezione dei diritti fondamentali e il riconoscimento della dignità dell’Uomo, la difesa dell’ambiente, la garanzia di beni comuni come l’acqua, l’alimentazione, la salute, l’educazione, la democrazia, la convinzione che i contrasti fra gli Stati e all’interno degli Stati devono essere risolti in modo pacifico per cancellare la paura degli orrori delle guerre, il rispetto delle diversità culturali e religiose. Oggi la vera sfida sta in un rapido cambiamento di rotta per rispondere al mutamento demografico, per mettere fine alle crescenti rarefazioni e creare le condizioni di un sistema internazionale governato democraticamente che garantisca a tutti beni comuni.
Facciamo nostro l'appello di Papa Bergoglio: “Globalizziamo la solidarietà”."

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