Creare ponti fra culture

Editoriale pubblicato il 01 ott 2015 nella newslsetter 35/2015

Non manufatti ferroviari o stradali che siano, ma ponti culturali. Congiunzioni di volontà umane che consentano al dialogo, alla conoscenza, all'interesse, alla curiosità di transitare, attraversare e sostare su sponde e territori che vediamo da lontano ma su cui non abbiamo mai veramente camminato. Siamo coinvolti in processi di cambiamento velocissimi a cui, forse, non tutti siamo preparati. Vivremo in città sempre più variopinte culturalmente ed etnicamente. Accettare o rifiutare, aprirsi o chiudersi (l'indifferenza non ci è concessa). Al volontariato oggi è richiesto uno sforzo in più oltre alla generosità delle azioni: collegarsi con altri per attivare e sollecitare la costruzione di ponti di conoscenza e dialogo; fare in modo che si moltiplichino le occasioni di incontro e dialogo tra culture. Le biblioteche e sale riunioni delle nostre comunità dovrebbero riempirsi di serate a tema, testimonianze, film, documentari cioè di tutto quanto ci consente di conoscere l'altro, il “diverso da noi” nella sua cultura e religione, vita e arte … come, per esempio, ha fatto l'associazione Sole e Luna di Treviso con la rassegna di film e il convegno “Libertà di coscienza di pensiero e di religione” per interrogarsi su come promuovere le buone pratiche di dialogo inter-religioso. O come si fa nella Biblioteca vivente  che ci aiuta a rompere pregiudizi e stereotipi: perché i “libri” di questa speciale biblioteca sono persone vere con cui incontrarsi e parlare.