“101mila
organizzazioni su
300mila censite dall'Istat operano
a favore di chiunque abbia bisogno: forme piene di cittadinanza
attiva, una
presenza
diffusa di
attori del civismo di
cui
il volontariato è
parte essenziale e punta di diamante. La
politica e le amministrazioni pubbliche dovrebbero agganciarsi a
queste forze, trarne “indirizzo” e favorirle (vedi
l'art. 118.4 della
Costituzione). Ma
come dare piena
attuazione a quello che ormai è un indirizzo costituzionale
esplicito? La
sfida
è culturale, sociale e politica allo stesso tempo.” Questa la domanda, nel suo intervento all'Assemblea Nazionale del Movi, di Giuseppe Cotturri che ha poi lanciato la proposta di
intraprendere una azione forte per il
riconoscimento dell'azione civica, del volontariato e della cittadinanza attiva, per “allargare” il sistema politico, moltiplicare la
partecipazione e per una ricostruzione
profonda
della democrazia (nel nostro paese e non solo).
Siamo in presenza di forme
politiche
che mirano soprattutto alla conquista della delega a favore di
ristrette oligarchie che poi determinano gli indirizzi delle
politiche nazionali. Cotturri ha proposto di avviare una
campagna che
pronunci a
voce alta – insieme ad altri - il
diritto di tutti a "concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" (art 49 della Costituzione) affiancando al sistema dei partiti forme di partecipazione diretta e amministrazione condivisa.
Un
cantiere che vale la pena aprire al più presto perché
rilanciare l'esercizio della responsabilità di tutti per il
rispetto
della dignità umana, dei beni comuni e dell'ambiente è un
bel contributo che il volontariato può dare in questo momento storico di
transizioni
tumultuose.