Il MoVI aderisce all'iniziativa "EURHOPE" che si svolgerà a Gorizia il prossimo 21 maggio (vedi notizia), per un Europa senza muri e senza barriere.
Se si danno risposte semplici a problemi complessi il rischio di sbagliare è altissimo. È quanto succede in Europa, a nostro avviso, quando si affronta il problema dei massicci
flussi migratori alzando muri e confini materiali. La velocità con cui
alcuni stati costruiscono le barriere è inversamente proporzionale alla
velocità, cioè lentezza, con cui si articolano i percorsi
decisionali a Bruxelles. Alla fine la l'impressione è che si tenti di fermare
quello che fermare non si può, se - oltre a ragionare sull'inclusione - non si va
alla radice delle cause per cui le persone si spostano: guerre, povertà
economiche, persecuzioni politiche ed etniche, disastri ambientali.
"Aiutiamoli a casa loro" dovrebbe
significare fare azioni di politica estera ed economica che ricreino case in
cui abitare e condizioni dignitose per vivere. Azioni di cui ora non
vediamo ancora traccia. Chiudere i confini significa invece scaricare tutto
il peso delle contraddizioni su sulle spalle di donne, uomini e bambini
in fuga. E scaricare poi solo su alcuni stati regioni del pianete il peso di tanta
umanità dolente e l'impegno della solidarietà.
Per questo molti cittadini e associazioni si stanno mobilitando, e anche in FVG si danno appuntamento il prossimo sabato 21,
per chiedere un'Europa senza muri, fedele alla sua origine di
cooperazione solidale, di garanzia di diritti umani e di pace.