Insieme

Editoriale pubblicato il 30 giu 2016 nella newslsetter 26/2016

Nonostante siano passati nove anni, la crisi economica viene percepita come temporanea; i cambiamenti sociali, politici, ambientali in atto sono colti come eventi scollegati tra loro e non come conseguenze di un unico profondo disequilibrio. Si preferisce non mettere in discussione il paradigma economico della crescita e cercare di rimediare le singole "emergenze" dimenticando che è l'ideologia della crescita - con il suo individualismo e consumismo esasperato - il problema e non la soluzione.
In questo tempo incerto è più che mai importante che il volontariato riesca ad esprimere una sua visione del mondo; è necessario uscire dalla azione specifica e spesso faticosa del proprio gruppo, dal "perimetro conosciuto e tranquillo" nel quale operano le associazioni, per aprirsi alle domande nuove che il mondo ci presenta ogni giorno. Il volontariato che si apre e rinuncia alla difesa del proprio particolare, che sceglie di collegarsi in reti vere - di senso e politiche - nelle quali i diversi bisogni umani e sociali sono letti insieme può acquisire uno sguardo e un pensiero lungo sulla società: per riconoscere meglio le cause ideologiche e culturali responsabili della sofferenza di tanti. Sono percorsi che non si possono affrontare da soli perché nuove visioni e cambiamenti si costruiscono insieme.
Una prima occasione di riflessione comune verrà offerta dalla presentazione del dossier statistico del Forum Terzo settore regionale, di cui si dà notizia in questa newsletter.