Al via alucca il festival del volontariato

Editoriale pubblicato il 11 apr 2013 nella newslsetter 13/2013

Il MoVI, socio fondatore del Centro Nazionale del Volontariato di Lucca (CNV), ha collaborato all'organizzazione dell'edizione 2013 di "villaggio solidale", che quest'anno prende il nome di "festival del volontariato" ed è stato inaugurato oggi, 11 aprile. Tra gli eventi di questa prima giornata, una tavola rotonda condotta dal nostro Presidente Nazionale, Franco Bagnarol, dal titolo "Per un nuovo patto sociale e di cittadinanza: idee per una nuova normativa del volontariato".
Significativo riflettere sulla legge 266 del 1991, qui ha Lucca, uno dei luoghi dove la normativa sui "rapporti tra istituzioni e volontariato" è stata discussa e pensata, grazie proprio alle attività del CNV e dell'Onorevole Maria Eletta Martini che ne è stata intelligente e ispirata animatrice.
I contributi di Emanuele Rossi e Maurizio Ambrosini hanno ricostruito il percorso nel quale la norma è nata, e delineato alcuni nodi e piste di ricerca, confermando la necessità di ripensare l'intero quadro normativo che riguarda il terzo settore, composto da norme disomogenee e non armonizzate tra loro ma, sopratutto, alla luce dei notevoli cambiamenti avvenuti nello scenario sociale e nella società italiana.
A conclusione dell'interessante dibattito, ci sembra si possa dire che i tempi non siano ancora del tutto maturi, che servirà ancora tempo perchè veda la luce questa "riforma organica". Il quadro è ancora troppo sfuggente, troppi gli elementi di non chiarezza e ambivalenza di un fenomeno come il volontariato che è in profondo e radicale cambiamento, in rapida evoluzione, insieme alla realtà che ci circonda.
Il prof Rossi ha chiuso affermando la necessità di tornare a chiarire identità e ruolo del volontariato, tra i diversi soggetti e corpi intermedi che abitano la vita civile e politica del nostro paese. Ambrosini ha sottolineato la distanza tra visioni e orientamenti dei volontari che operano da una parte, e dell'opinione pubblica, della classe politica e degli uomini di scienza dall'altra.
I volontari sono pionieri, apripista, sperimentatori di quel di "più di umano" che ancora si deve costruire, direbbe Tavazza. Partecipiamo, con tanti altri, all'avventura di costruire ciò che ancora non ha un nome. La legge, come spesso accade, verrà dopo.