indifferenza

Editoriale pubblicato il 28 lug 2016 nella newslsetter 30/2016

La cultura del benessere ci può portare a pensare a noi stessi e solo al nostro piccolo particolare orticello. Questo unito ad un bombardamento continuo di notizie tragiche, rischia di renderci insensibili al dolore, alle difficoltà degli altri. Non riusciamo a capire i dolori del mondo delle povere genti che fuggono da guerre orrore, fame e morte. Ci chiediamo spesso come fanno a sopportare le lunghe notti all'addiaccio alla fame alla sporcizia per la mancanza del poco indispensabile e non riusiamo a vedere da quanto, da cosa quelle gente migranti stanno scappando. "Abbiamo l'impressione", per dirla con le parole di don Luigi di Piazza, "che oggi, in un tempo in cui le tragedie del mondo sono diventate le tragedie di casa nostra (vedi Parigi, Nizza, Monaco ecc) pare prevalga l'atteggiamento di Caino - sono forse io il custode di mio fratello? - Indifferenza, paura, distacco difesa da ogni possibile coinvolgimento; anche noi siamo tanti Caino. In questo mondo globalizzato siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro".
Pensiamo a qualche piccolo gesto verso gli altri in questa estate calda, che non si raffreddi la nostra coscienza verso l'altro.




le news vanno in vacanza torneranno in settembre