Se non ora, quando?

Editoriale pubblicato il 15 set 2016 nella newslsetter 33/2016

"Il sisma non uccide, uccidono le opere dell'uomo
(Vescovo di Rieti – Amatrice, 30 agosto– celebrazione funerali per le vittime del terremoto)
"Con questo Messaggio, rinnovo il dialogo con ogni persona che abita questo pianeta riguardo alle sofferenze che affliggono i poveri e la devastazione dell’ambiente. Dio ci ha fatto dono di un giardino rigoglioso, ma lo stiamo trasformando in una distesa inquinata di «macerie, deserti e sporcizia». Non possiamo arrenderci o essere indifferenti alla perdita della biodiversità e alla distruzione degli ecosistemi, spesso provocate dai nostri comportamenti irresponsabili ed egoistici. … Per causa nostra, migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza né potranno comunicarci il proprio messaggio. Non ne abbiamo il diritto» (Enc. Laudato Sii) (leggi tutto)

(papa Francesco – 1 settembre 2016 - Giornata ecumenica per la custodia del creato)
Perché queste citazioni? D’accordo, sono cose che già sappiamo, è vero non c’è tempo da perdere ma che si può fare? non decidiamo noi alla fine…Invece no: decidiamo noi. Non bastano più i volontari delle associazioni ambientaliste e della protezione civile che hanno la consapevolezza, la competenza, l’impegno generosissimo. Ma Puliamo il mondo, Giornata rifiuti zero, M’illumino di meno sono eventi indispensabili che non possono bastare. Il campo si deve aprire al lavoro di sensibilizzazione e cambiamento di abitudini che tutti i volontari sono chiamati ad intraprendere nella propria vita personale e familiare, nella propria associazione e in rete con le altre associazioni, nella propria città o quartiere, in dialogo e pressione - laddove serve - con le istituzioni e gli amministratori. Trasformare annunci politici in iniziative concrete che partano subito (Progetto Casa Italia), sollecitare e collaborare in iniziative di formazione prevenzione rivolte a tutta la popolazione, censire i rischi ricercando anche la memoria antica che i nostri anziani possiedono, progettare sagre paesane all’insegna della sostenibilità, convertire le pratiche associative più impattanti in pratiche sostenibili (trasporti, scelta dei materiali, modalità di riunione e di comunicazione…). Il Movi Udine ha già gestito formazione e proposte di collegamento tra associazioni di volontariato ma, a detta degli stessi partecipanti, c’è grande fatica a dare spazio a questi temi e proposte dentro le associazioni di appartenenza e fuori.
Se non ora, quando? Se non noi, chi?