verso il referdum

Editoriale pubblicato il 06 ott 2016 nella newslsetter 36/2016

A settant'anni dalla nascita della Costituzione siamo chiamati a esprimere il nostro parere con il referendum del 4 dicembre sulle modifiche alla stessa. Sarà un momento di democrazia vera  in cui ognuno di noi dovrà esprimere il proprio parere. Si tratta di una riforma particolarmente ampia della Carta Costituzionale, pari - per dimensione e importanza dei temi affrontati -soltanto a quella approvata dal Parlamento nel 2005 (governo Berlusconi) e bocciata dal referendum del 2006 (61,7% dei votanti). L'attuale legge costituzionale vuole modificare 45 articoli del testo attuale, 44 dei quali della Parte seconda: cioè 1/3 degli articoli della Costituzione vigente. Sarebbe bene accostarsi a questa revisione costituzionale con uno sguardo di insieme ma attraverso tre momenti distinti: esaminare il testo per quello che è, possibilmente senza pregiudizi dettati da visioni partitiche; analizzare gli obiettivi che la riforma intende perseguire; valutare se e in quale misura le soluzioni adottate raggiungono gli obiettivi. Una valutazione positiva di qualsiasi riforma dovrebbe infatti raccogliere il consenso sia sugli obiettivi dichiarati che sul loro effettivo perseguimento. A noi cittadini costruire questa valutazione richiede la fatica di valutare il testo proposto nel merito anziché affidarci alle dichiarazioni generiche e sloganistiche che pare caratterizzino gli schieramenti del Si e del No. E non far mancare il nostro voto consapevole.

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