Il Volontariato occasionale

Editoriale pubblicato il 27 ott 2016 nella newslsetter 39/2016

L'impegno sociale che verrà ovvero il Volontario occasionale che si impegna e partecipa alla vita sociale magari solo per un certo “evento” o un certo “episodio”. Questi nuovi volontari sono la testimonianza del diffondersi di una nuova forma di impegno sociale che si differenzia dal volontariato più tradizionale. Un impegno sociale di breve durata e slegato da appartenenze associative, che privilegia gli aspetti della flessibilità. Expo su questo ne è stata una dimostrazione, contribuendo però a moltiplicare ambiguità ed interrogativi (a cominciare dal "volontariato aziendale"). Questi nuovi volontari privilegiano l’impegno solidale del momento e non sono molto inclini a dedicare le loro energie alle forme associative che richiedono un impegno continuativo in una associazione. Questa "novità" sollecita tutto il volontariato ad interrogarsi. Il volontariato organizzato deve intercettare queste nuove forme di impegno sociale per non disperderle una volta terminato l'episodio che le ha generate? E come? In quale orizzonti di motivazioni si muove il volontario occasionale? Infatti il ruolo delle associazioni rimane ineludibile non solo per i servizi continuativi che donano ma anche perché rappresentano bisogni e istanze sociali presso i decisori politici, i mass-media e l'opinione pubblica. Educano a conoscere i problemi di cui si occupano e suggeriscono delle pratiche per affrontarli, producendo anche innovazione sociale. Il Volontariato ha bisogno di riflettere continuamente anche su se stesso, non per amore delle definizioni ma per chiarezza e consapevolezza, indispensabili in tempi dove confini, ruoli, scopi degli attori del terzo settore tendono ad opacizzarsi. Per semplicità, naturalmente...ma semplificare quello che è complesso è sempre rischioso.