Volontariato è di destra o di sinistra?

Editoriale pubblicato il 10 nov 2016 nella newslsetter 41/2016

Pensare di etichettare il volontariato come un qualcosa di destra o di sinistra è fuori luogo. Il volontariato va oltre lo schieramento politico o l‘appartenenza religiosa ma, perseguendo il "bene di altri" in particolare dei piu‘ deboli, deve interessarsi e informarsi su tutte le proposte politiche. La fede religiosa entra naturalmente nel campo delle motivazioni o ispirazioni che muovono la azione di alcuni volontari...
La cultura che deve impregnare chi fa volontariato dovrebbe essere propositiva e saper proporre soluzioni diverse ai problemi che la sua azione affronta.
Gli imbarbarimenti cui assistiamo (in politica e nella quotidianità) hanno molte origini: gli interessi non sempre nobili del proprio schieramento, la paura della diversità, dell‘impoverimento, della perdita di identità...Il volontariato invece è lì per testimoniare con le sue pratiche i valori di tolleranza, solidarietà, senso civico verso i singoli e la comunità. Il volontario sa ascoltare e sa fare la sua proposta con pacatezza e chiarezza, sa esprimere il suo disaccordo sull‘idea senza per questo distruggere chi la propone. Riporta i confronti e i possibili conflitti in un clima di rispetto, non perdendo mai di vista l‘obiettivo, l‘oggetto della discussione. Sono tempi avari di buoni esempi questi, quindi: forza, tocca a noi.