Non è tempo di rifugiarsi nell'impotenza

Editoriale pubblicato il 25 apr 2013 nella newslsetter 15/2013

Grave è un fatto che può colpire la mia o la tua vita ma non è percepito come un fatto che tocca la vita di tutti: è un avvenimento che non crea legami tra le persone. Pensare in termini di gravità è ridurre i problemi a vicende soggettive, di cui sono chiamati ad occuparsi i tecnici.. I problemi delle persone vengono in tal modo scissi dal mondo in cui vivono e affidati alla tecnica ... Tragico è, invece, un avvenimento che l'umanità intera sente come proprio. Si afferra la dimensione tragica quando si considera la propria vita attraversata dall'epoca storica a cui si appartiene...
Piuttosto che accogliere e tranquillizzare colui che soffre, il lavoro sociale (ndr: e il volontariato) può creare luoghi di resistenza con l'altro, insieme all'altro che vive sulla pelle l'esperienza della tragicità del mondo. Immaginare e perseguire luoghi dove "siamo imbarcati insieme", luoghi che resistano al modo globalizzato di interpretare la realtà. Questa è la sfida!

Tratto da "Non è tempo di rifugiarsi nell'impotenza - intervista a Miguel Benasayag"
In ANIMAZIONE SOCIALE - numero in edicola - 271 marzo 2013