Un momento delicato anche per il CSV

Editoriale pubblicato il 16 mag 2013 nella newslsetter 18/2013

Si è svolta sabato scorso l'assemblea del Centro Servizi Volontariato del FVG. Un assemblea che in qualche modo lascerà il segno. Importante l'ordine del giorno: modifica dello statuto dell'ente gestore (ma è mancato il numero legale per cambiarlo), approvazione bilanci ed elezioni del nuovo direttivo.
Diversi intoppi organizzativi hanno contribuito a rendere faticoso un incontro che ha lasciato molti dei partecipanti stupiti e preoccupati.
Il livello del dibattito è stato piuttosto basso, ma come poteva essere altrimenti? Non c'è stato infatti un adeguato percorso per preparare l'assemblea e i partecipanti hanno potuto solo cominciare ad esprimere qualche parere su tematiche così complesse che avrebbero richiesto ben altro impegno e investimento nei mesi precedenti.
Come altre volte, non è stato ripreso in nessun modo quanto emerso negli incontri provinciali preparatori: nessun accenno ai contributi portati dai soci nelle relazioni introduttive, nessuna modifica ai documenti in discussione.
Non è stato neppure dato spazio ai temi importanti che riguardano il futuro del CSV e sui quali sta invece circolando un vivo e approfondito dibattito tra le associazioni, tanto a livello nazionale che in regione (vedi il documento "Il CSV che vogliamo" e i lavori della conferenza nazionale di CSVnet a Lecce).
Infine le elezioni del consiglio direttivo: senza una seria presentazione dei candidati, con qualcuno che ha portato "i suoi" a votare con la corriera e delegati venuti solo per mettere una croce senza quasi sapere di che si parlava. Metodi che non aiutano a crescere nessuno e non fanno certo emergere la qualità. Molti sono andati via prima di votare, visti i ritardi accumulati e la confusione generale. Forse è salva la forma, ma certamente è a rischio la sostanza delle procedure  democratiche e la partecipazione ne esce umiliata.
Evidenti infine i collateralismi partitici che stanno sempre più condizionando un ente che deve invece garantire e salvaguardare l'autonomia del volontariato.
Ci siamo chiesti se è questo uno specchio rappresentativo del volontariato del FVG. Noi pensiamo che non lo sia. Piuttosto è lo specchio della debolezza di un Centro Servizi Volontariato, che pur erogando utili aiuti, non è più adeguato alla realtà attuale e, non potendo modificare il suo statuto, sembra intrappolato in un vicolo cieco.
Con coraggio è indispensabile tutti insieme impegnarci per voltare pagina. Appello che rivolgiamo prima di tutto ai neo-eletti consiglieri del direttivo del CSV, esprimendo loro sinceramente i nostri migliori auguri per il delicato impegno che hanno accettato di assumersi..