Torniamo a parlare di Pace

Editoriale pubblicato il 01 mar 0201 nella newslsetter 08/2018

Numeri allarmanti. Nella Repubblica Democratica del Congo, 13,1 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria e, tra queste, 4,3 milioni sono sfollate. Nel Sud Sudan, durante gli ultimi quattro anni di conflitto, 2 milioni di persone sono fuggite dalla nazione e circa 1,9 milioni di persone sono sfollate internamente. Altri 7 milioni di persone all’interno del Paese – quasi i due terzi della popolazione – hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Si continua a morire in Siria, dove nonostante il 'cessate il fuoco' imposto dalle Nazioni Unite continuano i bombardamenti e dall’inizio della guerra civile al 13 marzo 2017 sono 465mila i morti. Fra questi, 96.073 sarebbero le vittime civili, di cui 17.411 minori e 10.847 donne.
A fronte di questi tragici numeri papa Francesco ha invitato i fedeli di tutte le religioni ad unirsi in una corale preghiera per la pace, consapevole che le religioni possono contribuire a costruire e consolidare la pace.
“Nell’appello del Papa – dice Yahya Pallavicini, della Coreis (Comunità religiosa islamica), accogliendo l'invito di Francesco – c’è un discorso umanitario e una sensibilità fraterna. Siamo richiamati all’essenza dell’uomo e alla concretezza della fratellanza”.
Anche per il volontariato la pace è una priorità perché senza pace non c'è ne giustizia sociale ne rispetto dei diritti. Se la guerra inizia, la solidarietà ha perso. Afferma la nostra Carta dei Valori: "Il volontariato ha una funzione culturale ponendosi come coscienza critica e punto di diffusione dei valori della pace, della non violenza, della libertà, della legalità, della tolleranza e facendosi promotore, innanzitutto con la propria testimonianza, di stili di vita caratterizzati dal senso della responsabilità, dell’accoglienza, della solidarietà e della giustizia sociale. Si impegna perché tali valori diventino patrimonio comune di tutti e delle istituzioni."
Tornare a parlare di pace, impegnarsi per la pace, per contribuire, ognuno al suo posto d'azione, a trovare soluzioni nonviolente ai problemi e ai conflitti, perchè nel mondo ogni giorno di più vincano fratellanza e solidarietà.