tre Dichiarazioni e una domanda

Editoriale pubblicato il 22 mar 2018 nella newslsetter 11/2018

Bruxelles - 21 marzo: Federica Mogherini, Alto rappresentante Ue per la politica estera: “Le manifestazioni di discriminazione, odio e intolleranza stanno ancora scatenando conflitti in molti Paesi del mondo, spingendo le persone a fuggire e causando sofferenze umane intollerabili. E sono in aumento anche nella nostra Unione europea…una società in cui i diritti umani non siano garantiti per tutti è più fragile, meno resiliente e più incline ai conflitti…I finanziamenti dell’Unione europea aiutano la società civile in tutto il mondo a combattere la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza. Sono stati ad esempio varati  dei progetti per migliorare il sistema giudiziario penale in Ruanda attraverso l’educazione ai diritti umani e la prestazione di assistenza legale. Nello Sri Lanka, gli aiuti sono destinati a rafforzare i diritti e le libertà fondamentali … migliorando la qualità dei servizi giuridici in queste regioni e l’accesso agli stessi”.

Italia – 17 marzo: l’ONG spagnola Proactiva Open Arms viene accusata di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di 218 persone. Due leaders dell’Ong: "Nel primo soccorso che abbiamo effettuato c'erano persone in mare e il gommone imbarcava acqua…Per noi è importante portare il prima possibile le persone al porto più sicuro, non ci interessa quale, parliamo di emergenze umane". Dopo il salvataggio conteso con la guardia costiera libica: "Non avremmo mai permesso a nessuno di restituirli all'inferno".

Francia – 10 marzo: Benoit Ducos, guida alpina. È accusato di aver violato le leggi sull'immigrazione e rischia fino a 30mila euro di multa e 5 anni di carcere. Ha soccorso a 1900 slm una migrante incinta accompagnandola in ospedale. Insieme al marito e a due figli avevano camminato per ore nella neve. La donna era priva di forze, stremata. "Abbiamo capito che era incinta - ha spiegato Ducos -. Così ho preso la decisione di portarla in ospedale.” La donna poche ore più tardi ha partorito.

Che ci sia bisogno anche in Europa di una educazione ai diritti umani, come in Ruanda?