Resistere per mantenere la pace

Editoriale pubblicato il 26 apr 2018 nella newslsetter 16/2018

“È sempre tempo di Resistenza. È tempo di Resistenza perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d'Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente, questo giorno di festa è la festa della liberazione, è la festa della libertà…”. Parole tratte da un discorso del nostro Presidente Mattarella in occasione del 25 aprile, parole sempre valide che dovrebbero risuonare soprattutto nella mente dei giovani. Giovani che, per loro e nostra fortuna, hanno vissuto in un tempo di pace e le varie guerre le stanno vivendo solo attraverso i giornali e la tv. Non hanno bisogno di mettere a rischio la loro vita per gli ideali di “pace”, “giustizia” ,“uguaglianza” come invece furono costretti a farlo quei giovani che vissero e fecero la “resistenza”. Ricordando il sacrificio che quelle persone fecero per i loro ideali, alle volte, ci viene lo scoramento guardando alla nostra società dove, per la gran massa dei giovani  vincono le mode, l’egoismo la solitudine. Poi, guardando meglio, troviamo associazioni, movimenti, istituzioni  che riescono ancora a  far vivere ai giovani un vita di ideali. Penso al MoVI che, con il progetto rivolto agli studenti dal titolo:“Tracce di guerra per costruire la pace” e “ Dalla grande guerra alla grande pace” ha promosso quegli ideali che i giovani di 73 anni fa poterono festeggiare solo dopo tanti lutti e sacrifici. Ricordare il 25 aprile rappresenta un'occasione per ricordare l’importanza della libertà e della capacità di reagire di fronte alle oppressioni e alle tirranie.